UNA VOLTA LO SI FACEVA
Cosa? Riflettere. Cioè estraniarsi e pensare autonomamente, valutando o il passato o il presente, o cercando il futuro. Oggi l’impressione è quella di essere bombardati da mille stimoli, e da una pigrizia mentale che demanda alla società ed ai mezzi di comunicazione la soluzione o l’approfondimento (p.es.”vai a vedere su Google…”). La domanda è questa: vi manca, il tempo per riflettere, o vi manca la voglia?
ContinuaTHE SOUND OF CHANGE, IL SUONO DEL CAMBIAMENTO
( lungo ma leggetelo. Parla anche delle Quarantenni Più e Meno. E in fondo ci sono dei link niente, niente male). Qual è la notizia? E che, finalmente, c’è stato un “Live Aid” al femminile. E’ andato in scena ieri sera, al Twickenham Stadium di Londra, davanti a 50.000 persone entusiaste e ad un miliardo di spettatori in 150 paesi, raggiunti da Sky (l’evento verrà replicato, cercatelo nei palinsesti).
The sound of change” è stato promosso dalla fondazione “Chime for Change” (*) e introdotto addirittura dal principe Harry (presidente dello stadio che è un “tempio” del rugby). C’era anche Madonna, in total black, sobria e arrabbiata, che ha spiegato le finalità di “Chime for Change” e c’erano moltissime star (tra cui Laura Pausini, l’unica italiana, applauditissima).
Le ideatrici dell’evento? Beyoncé , Salma Hayek (sempre in prima linea nelle sfide etiche) e Frida Giannini, cioè “Lady Gucci” che ha voluto fortemente questo evento.
Insomma nulla di commerciale e furbetto ma, al contrario, un esporsi in prima persona e “chiamare alla armI” le donne per dire basta ad un mondo che le ferisce e le uccide, in molti modi, psicologicamente e fisicamente; spesso proprio “perchè donne”.
Beyoncè ha chiuso l’evento con 45 minuti che hanno mandato il Twicknham in delirio. Apertura mozzafiato, con “A change is gonna come” di Sam Cooke (**) e At last di Etta James (***) poi esplosione afro-dance con i suoi hit (+ Survivor, classico del periodo Destiny’s Child) e tributo a Whitney Houston con “I will always love you” cantata in cinquantamila + una.
(*) Ecco come la rete spiega la frase: “Chime for change” non così usuale.
Di solito in inglese si dice “Time for change”- “È ora di cambiare”. La parola “chime” fa rima con la parola “time” e quindi quando uno dice “chime for change” richiama la frase originale.
Il significato è quello di richiedere/esigere/domandare un cambiamento. In italiano io direi “insistete per un cambiamento” o qualcosa di simile.
(**) Ecco il brano che ha aperto l’intervento di Beyoncè. prima ci sono presnetazioni e traduzioni. Il brano inizia a 1 minuto e cinquanta.
http://www.youtube.com/watch?v=YZjEXKxF56s
(***) Ed ecco il brano che si sente, appena accennato, alla fine di “A change is gonna come”. E’ “At list”, brano potente, commovente. Qui Beyoncè lo esegue nel film “Cadillac records”
http://www.youtube.com/watch?v=vy9lLkIv-FA
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DONNE… VITTIME E DOPPIA MORALE
(perchè non ci conoscono e non ci rispettano?)
Elle Kappa (vignettista donna molto “tosta” de La Repubblica commenta così le polemiche anti matrimonio gay scoppiate in Francia. La vignetta è girata molto,in rete. In sintesi, e detto con crudezza, il concetto è questo: “Casi signori che manifestate in strada, due gay che si amano non vanno bene ma va benissimo un uomo che massacra la moglie?