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Jethro Tull’s Ian anderson in Thick as a Brick 2

Postato da il giu 2, 2012 in RECENSIONE CONCERTI | 0 commenti

 

di Marco Ledda

Thick as a brick 2Era la primavera del 1972.

Un compagno di scuola, studente di pianoforte e appassionato di musica, interesse che ci accomunava, mi dice :

-     Ti presto un disco che devi ascoltare ! C’è un flautista che è meglio di Severino Gazzelloni ! Si chiama Ian Anderson, ed è il leader dei Jethro Tull.

E mi consegna un LP la cui copertina sembra ricavata da una copia di un quotidiano sulla cui testata c’è scritto St.Cleve Chronicle (formato tabloid, ovviamente).

Sul vinile una sola canzone di 40 minuti, divisa sulle due facciate, il cui titolo era Thick as a brick.

Mi basta un ascolto per decidere di volerne una copia tutta per me.

Quella copia è ancora nel mio scaffale, religiosamente conservata dentro la pellicola di plastica che la preserva dalla polvere. A quel vinile consumato nei decenni si sono nel frattempo aggiunte alcune copie in CD, inconsumabili ma altrettanto ascoltate.

Tutto ciò per spiegare il mio entusiasmo quando, all’inizio del 2012, leggo che il 4 aprile sarebbe uscito Thick as a brick II. E nel constatare che non si tratta dell’ennesima versione deluxe, ma del secondo capitolo della storia colà raccontata e sottintesa.

Mi spiego meglio per i non adepti.

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Morgan in concerto,Teatro Smeraldo di Milano

Postato da il apr 1, 2012 in RECENSIONE CONCERTI | 2 commenti

di Valentina

20 marzo 2012, Teatro Smeraldo di Milano, seconda tappa del nuovo tour di Marco Castoldi, in arte Morgan.

Morgan

E’ tutto nuovo: è nuovo l’album, è nuovo il palco che presenta una scenografia propria, è nuova la band ed è diverso anche lui, Morgan, non nuovo ma certamente rinato.

Partiamo dalla band, i Memorandom:

Marco Cosma Carusino Vignera : chitarre, cori.

Giovanni Ferrario: basso e chitarra.

Daniele Megahertz Dupuis: sintetizzatori, theremin, cori.

Gaetano Cappa: percussioni elettroniche, piccole percussioni, loop machine, rumoristica, cori.

Lele Battista: tastiere, piccole percussioni, diamonica, cori.

Morgan: pianoforte, celesta/clavicembalo/organo, glockenspiel, ukulele, diamonica, basso, chitarra, voce.

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I concerti del passato: i Genesis a Parigi nel 2007

Postato da il mar 27, 2012 in RECENSIONE CONCERTI | 0 commenti

Genesis, Parigi, Parc des Princes, 30 giugno 2007

di Marco Ledda

 

Genesis

Genesis

Il tempio del football parigino. Questa sera, però, non siamo qui per ricordare le giocate di Kopa e Fontane, eroi pallonai transalpini del lontano passato, ma per un altro rito della memoria, che, speriamo, possa, ancora per una sera, far vibrare le corde della nostra anima.

Quando, nell’autunno del 2006, si iniziò a parlare di una possibile reunion dei Genesis, anche se solo per un tour, si parlò di un incontro avvenuto tra i cinque musicisti della formazione classica degli anni ’70: Peter Gabriel, Mike Rutherford, Tony Banks, Phil Collins e Steve Hackett.

Poi, come da facile pronostico, Peter Gabriel si tirò indietro, pare per impegni improrogabili.

Al che non restò in piedi che il progetto di resuscitare l’altrettanto classica formazione anni ’80, con il risultato che a farne le spese fu il buon Hackett, che di questa, a suo tempo, aveva ormai smesso di far parte, e quindi giubilato dal progetto nonostante avesse dato una sua disponibilità.

Subentrarono pertanto i due gregari, mai ufficialmente Genesis a tempo pieno ma soltanto coinvolti on stage, il bassista e chitarrista Daryl Stuermer e il batterista ex Weather Report Chester Thompson.

Il risultato: una ventina di date tra Usa ed Europa, con l’immancabile merchandising, CD live e DVD del tour, tutto ciò che, insomma, potesse servire a rinverdire il mito e a, perché no, rimpinguare le tasche dei nostri eroi.

Rimaneva la curiosità di capire il senso di tutto questo: attualità o nostalgia del com’eravamo?

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12 Marzo 2012 Roger Daltrey, Who e Tommy

Postato da il mar 15, 2012 in RECENSIONE CONCERTI | 1 commento

roger daltrey

roger daltrey

di  Marco Ledda

Ok, non sono gli Who, come Roger Daltrey afferma on stage, quasi a mettere le mani avanti.

D’altronde Pete Townshend, l’altra metà della storica ditta, non è rimpiazzabile da alcuno.

Detto ciò Roger Daltrey è in Italia per fare il suo mestiere, cioè cantare, solo per la terza volta in 48 anni di carriera e 68 di vita appena compiuti, essendo nato il 1 marzo 1944.

La prima nel ’67 per una breve tournee e la seconda nel 2007 per una sfortunata data all’Arena di Verona in cui, causa un furioso temporale, divenne quasi completamente afono nel corso del concerto.

Il che vuol dire che questo tour italiano, appendice di una serie di concerti divisi tra Gran Bretagna e Stati Uniti, è un avvenimento che pochi appassionati degli Who, perché comunque è qui che si ritorna, vorranno perdersi.

Anche perché il programma promette di essere succulento.

L’intera opera rock Tommy più altri classici comunque ricollegabili al nostro.

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