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Sirene o pantegane?

Postato da il lug 6, 2012 in COLORI AL TATTO | 0 commenti

di CRISTINA BUCRE’

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BACARO JAZZ VENEZIA                                                                                            Fotografia M.Pinca

 

Ho sempre immaginato le sirene come delle bellissime creature che si aggirano per i fondali oceanici , sfuggenti e dispettose , che si mostrano a chi gradiscono solo quando decidono loro , per poi scomparire innescando un meccanismo di attesa senza fine nel “malcapitato” di turno .  Come ragazze normali , attualissime , truccate , perfette e brillanti che escono per divertirsi e spesso tornano a casa un po’ deluse…

Immagino poi che le sirene , annoiate da acque gelide e poco affollate , attraversino mari e fiumi per fermarsi in acque tranquille , come laghi o lagune , o addirittura stagni. Il tutto finalizzato a stabilire un contatto più approfondito con qualche “eletto” , dopo averlo osservato innumerevoli volte e averne studiato i comportamenti , attirandolo a se con civetteria e vanità .

Ho poi scoperto che effettivamente “esistono” due tipi di sirene , che nella lingua inglese hanno due nomi differenti – sirens e mermaids – , e presentano qualche caratteristica delle due tipologie di “donna” da me assolutamente immaginate dal nulla.

Al di là di tutta l’iconografia e letteratura mitologica che ne rappresenta e descrive minuziosamente le differenze , ho creduto di vedere suffragata la mia teoria nei due quadri di John William Waterhouse .

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