Rifarsi una vita

E’ come dire ricostruire, qualche volta partendo da macerie.

Il concetto  di cambiamento è quasi sempre abbinato ad un passaggio da una condizione negativa ad una positiva.

E’ un invito che in genere ci viene primariamente suggerito,  finchè diventa un nostro imperativo.

Ma non è comunque una rinascita, è solo un mutamento che prevede comunque un abnorme dispendio di energie.

Forse è più indicata la frase “ farsi una nuova vita”.

 

In tal modo non si rinnega il passato e non ci coglie lo sconforto di aver  sprecato inutilmente anni della nostra vita.

E’ un invito a costruire laddove si vedevano solo prati incolti.

E non si rinnegano le esperienze passate.

Nel rifarsi una vita è implicito il concetto di spinta ed energia vitale, che supportano un desiderio maturato nel tempo.

Anche la possibilità di fare dei passi in libertà, senza la paura di abbandonare la  strada già percorsa, significa esplorare il mondo che ci circonda.

Aprirsi a nuove esperienze, a nuovi contatti ci arricchisce di nuove sensazioni ed emozioni, che possiamo tranquillamente elaborare nel nostro intimo, quando ci ritroviamo da sole a riflettere.

È piacevole poter scegliere tra una situazione e l’altra, senza fretta.

Il nuovo tempo che viviamo ci permette pause di riflessione solitaria, finalmente costruttive.

Il tempo della quotidianità può essere regolato dalle nuove scelte.

Ribaltare la routine crea una giornata eccitante.

Impariamo a decidere per piccoli obiettivi, senza porci traguardi impegnativi a lunga gittata.

Viviamo con attenzione ogni nostro gesto quotidiano e proviamo a migliorarlo.

Prendiamoci il tempo necessario. A ben vedere, poche nostre incombenze hanno una scadenza obbligata in giornata.

Esploriamo noi stesse, le nostre emozioni, il nostro corpo, il nostro sentire, con i sensi e con il cuore.

Nuove esperienze sono pronte per noi e solo per noi.

Decidiamo solo con chi vogliamo condividerle o a chi, inizialmente, raccontarle.

Benvenute in “Quaranta+”