1° Maggio: personali riflessioni di una torinese
Mai come quest’anno mi sento di dover scrivere qualcosa sulla ricorrenza del 1° Maggio. Una volta l’avrei definita una festa, oggi per me è una giornata di riflessioni. Sono confusa, provo diverse emozioni: sconforto, rabbia, tristezza, ma soprattutto, ripeto, sono confusa. Non so dove questa attuale situazione ci porterà, le notizie di cronaca parlano da sole…
Eppure forse un po’ stupidamente io voglio pensare che qualcosa cambierà, e voglio attingere al sentimento di speranza che ognuno di noi ha rinchiuso nel proprio cuore. Voglio in effetti sperare, non in un miracolo, ma in un grande “risorgimento” del concetto di “futuro”. E con questo credere in noi e nel nostro futuro, e nel desiderio di cambiare le cose. Di vedere oltre all’oggi.
Mi dà anche forza e buon esempio la mia città, Torino, che è riuscita a cambiare completamente la sua immagine in pochi anni e si è radicalmente trasformata anche nella struttura. Nessuno avrebbe immaginato dieci anni fa un simile sconvolgimento. Adesso Torino mi sembra anche più bella.
Perciò andiamo a raspare nel fondo del nostro animo e raccogliamo anche con le unghie i nostri piccoli semi di voglia di rinascita. Ognuno di noi li può trovare.
Un sentito augurio a tutti noi.
Daniela Russo
Andate a leggere anche che cosa offre Torino in questa ricorrenza.Clicca qui