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Lo Spiritello sull’altana

di Cristina Bucrè

 

Durante un ozioso pomeriggio torinese , facendo zapping tra una televendita di quadri e una puntata di Art Attack , ho avuto una folgorazione. Stavo attraversando un periodo impregnato dal nulla , e questo rendeva fantasia e creatività pronte ad esplodere. Colpita dal fatto che carta , colla e materiali di recupero facilmente reperibili potevano creare delle vere e proprie sculture se assemblati , ho pensato che avrei potuto dare vita a delle opere tridimensionali , esercitando la mia manualità e utilizzando la tela come supporto. Facendomi forte del fatto che non tutte le proposte delle televendite soddisfacevano il mio gusto estetico , avrei tentato – dico tentato – di appagarlo con delle mie creazioni.

Ho comprato una piccola tela e con soggezione e rispetto ho iniziato ad osservare questo spazio bianco che attendeva di nascere con una nuova pelle. Ho inserito una maschera veneziana da decorare nella tela , che ho dovuto incidere e oltrepassare. I due oggetti rimanevano comunque estranei fra loro fisicamente e visivamente , così ho modellato una pasta ruvida che rapprendendosi avrebbe reso l’opera un corpo unico.

Era giunto il momento di dipingerlo.

Appena ho toccato questo oggetto immacolato con la punta del pennello intriso di colore mi è parso di intrufolarmi in un luogo sacro , iniziando un percorso che non avrei potuto abbandonare finchè , osservando la tela , non sarei stata pienamente soddisfatta del risultato. Sapevo esattamente che avrei riconosciuto quel preciso istante.
Mi sono fermata qui ……..

LO SPIRITO DELLA NATURA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa piccola scultura su tela è stata la mia prima opera. Il titolo evoca sia le creature misteriose che fin da bambina ho immaginato popolare boschi e stagni nascondendosi alla vista dell’uomo , sia un concetto più filosofico di natura come anima universale.

E’ stato esposto a Marghera nella prima mostra collettiva alla quale ho partecipato.

 

Dallo Spirito della Natura all’Alba dell’Uomo

Durante il mio periodo veneziano , ho sentito l’esigenza di prendere qualche lezione di pittura , mi avrebbe sicuramente giovato . Frequentando il laboratorio artistico si è presentata l’occasione di partecipare ad una mostra, Le Colonete , esposizione annuale di più opere sotto un colonnato nei pressi di San Marco. Il giorno prima della scadenza della consegna del quadro per l’evento , sono venuta a conoscenza delle misure massime consentite , che erano notevolmente inferiori a quelle di tutta la mia produzione.

Non mi rimaneva che utilizzare il piccolo Spirito della Natura

“Rispolverandolo” dopo tanti mesi l’ho trovato talmente superato e decorativo da non resistere alla tentazione di ridipingerlo , per renderlo più forte ed incisivo.

La sera , mentre i miei amici uscivano in gondola per andare ad una misteriosa festa in maschera , sono salita sull’altana con dei faretti , due birre , il mio Spiritello e gli strumenti del mestiere. La vista della basilica di San Marco e del panorama notturno veneziano hanno contribuito alla nascita dell’Alba dell’Uomo .

L’ALBA DELL’UOMO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il titolo di quest’opera la caratterizza perfettamente.

Il viso simboleggia l’uomo ai primordi – rappresentati da un sole gelido e accecante – che si trova a fronteggiare una natura bellissima e incontaminata – i fiori – ma che è costretto a combattere e piegare alle sue esigenze. Lo scontro per la sopravvivenza assume toni violenti e sanguinari – rivoli rosso sangue -.

Il significato dell’opera è stato recepito perfettamente sia dal pubblico veneziano sia da quello londinese.

A questo punto ho iniziato a prendere in considerazione l’eventualità di essere un’artista …….

 

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Un Commento

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