Il diabete mellito nel cane e nel gatto
Dott. Bartolomeo Borgarello
Il diabete mellito è una patologia complessa causata da un’alterata omeostasi dell’ormone insulina. L’insulina è prodotta dalle cellule beta nelle isole pancreatiche del pancreas endocrino. L’insulina serve per regolare la quantità prodotta e consumata del carburante dell’organismo: il glucosio.
Il diabete mellito è una delle più comuni endocrinopatie del cane e del gatto. Se non viene diagnosticato e trattato correttamente può essere letale.
L’insulina ha la funzione di mantenere il tasso del glucosio nel sangue in una concentrazione tra 70 e 118 mg/dl nel cane e tra 73 e 130 mg/dl nel gatto. Nel diabete si perde tale capacità e i valori di glicemia salgono a valori più elevati. Quando la glicemia supera una determinata soglia, 200 mg/dl nel cane e 250 mg/dl nel gatto, il glucosio viene eliminato con l’urina a livello renale e compare glicosuria.
Il diabete mellito è causato da una inadeguata produzione di insulina e/o da una inadeguata azione dell’insulina a livello tissutale. Esistono diversi tipi di diabete: generalmente nel cane la forma più comune è quella DMID che è caratterizzata da ipoinsulinemia per scarsa produzione di insulina da parte del pancreas. In questa forma di diabete la perdita di funzionalità delle cellule beta pancreatiche è irreversibile ed è quindi necessaria una terapia con insulina esogena a vita per mantenere un corretto valore della glicemia nel sangue. Nel 20 % dei gatti si rileva invece la forma non insulino dipendente (molto rara nel cane): in questa forma le cellule pancreatiche mantengono una certa capacità di produrre insulina e l’aumento della glicemia è dovuto a una concomitanza di fattori. In questi soggetti la terapia con l’insulina non è sempre necessaria, a volte è sufficiente eliminare le patologie concomitanti per risolvere l’iperglicemia.
Ricapitoliamo e vediamo le cause: il pancreas produce poca insulina e/o i tessuti non rispondono in modo adeguato all’insulina.
Vediamo ora le conseguenze: livelli elevati di glucosio nel sangue ed incapacità delle cellule ad assorbire e utilizzare il glucosio. Il glucosio, carburante dell’organismo, non entro nel centro di sazietà ipotalamico e associato alla perdita di calorie da glicosuria porta a polifagia (aumento della fame) con perdita di peso. L’insulina è un ormone anabolizzante e la sua carenza porta a catabolismo proteico che peggiora la perdita di peso e l’atrofia muscolare. Come conseguenza del catabolismo il fegato utilizza gli aminoacidi e li trasforma in glucosio aumetando ancor di più la glicemia. La carenza di insulina attiva inoltre il sistema della lipasi: la loro attività lipolitica contribuisce alla perdita di peso anche nei soggetti obesi.
Questo complicato meccanismo porta nelle forme gravi e non correttamente trattate alla ketoacidosi diabetica e all’acidosi metabolica estremamente gravi per l’organismo.
La diagnosi di diabete mellito richiede la presenza dei segni clinici caratteristici:
- poliuria
- polidipsia
- polifagia
- perdita di peso
in associazione a valori elevati di glicemia ed eventuale glicosuria.
Ma cosa vogliono dire questi termini? Poliuria è l’eccessiva produzione di urina, polidipsia è l’eccessiva assunzione di acqua, polifagia è l’eccessiva assunzione di cibo.
Prossimamente continueremo la trattazione del diabete con numerosi altri articoli e guide pratiche.
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